Verso la sostenibilità ambientale e sociale: Utrecht riapre il suo canale cittadino

La città olandese di Utrecht rimedia ad un errore del passato e riapre il canale precedentemente interrato negli anni Sessanta

Utrecht corrects a historic urban design mistake” questo il titolo dell’articolo di Bicycle Dutch in merito alla riapertura del canale, la cui origine risale al 1122, interrato alla fine degli anni Sessanta per far posto alla piccola tangenziale cittadina (“city motorway“), lentamente dismessa e smantellata dal 2010.

Sabato 12 settembre è stata inaugurata infatti la totale riapertura del canale cittadino di circa 6 km (solo 2,5 erano stati coperti): un progetto durato quasi 20 anni.

Il nome ufficiale di questo canale è “Stadsbuitengracht“, ma è anche conosciuto semplicemente come “Singel” (parola olandese che significa “Canal Ring”, cioè “canali ad anello” per via della loro forma circolare).

Tuttavia, gli olandesi hanno diversi modi per riferirsi al canale, infatti, in base alla zona che attraversa, ci sono: Catharijnesingel, Daalsesingel, Weerdsingel OZ, Weerdsingel WZ, Wittevrouwensingel, Maliesingel eTolsteegsingel (clockwise).

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La storia del canale

Il canale nel Medioevo

Lo Stadsbuitengracht è il canale che scorre intorno al centro storico della città olandese di Utrecht, un tempo facente parte della Città di Buitengracht.

La costruzione della Città Buitengracht è iniziata nel 1122, un paio di anni dopo quella di Utrecht, voluta dall’ Imperatore Enrico V. La città venne quindi dotata di mura e di un fossato, lo Stadsbuitengracht, lungo quasi 6 chilometri, che seguiva inizialmente il corso del Reno nella parte meridionale e sud-orientale della città.

Inizialmente, lo scopo dello Stadsbuitengracht era da un lato quello di delimitare l’area urbana e dall’altro di essere una valida difesa in caso di guerra. Successivamente venne anche utilizzato per altri scopi, come il trasporto di merci e come luogo di scarico delle fognature e degli allevamenti ittici.

il canale nel 1690
Il canale oggi

Il canale nel Novecento

Nel 1958, il consiglio comunale di Utrecht incaricò l’urbanista tedesco Max Erich Feuchtinger di indagare su come il centro cittadino potesse rimanere accessibile al traffico automobilistico. Così, Feuchtinger elaborò un progetto in base al quale l’intero Stadsbuitengracht sarebbe stato riempito e sostituito da una tangenziale con una serie di parcheggi. 

 Il progetto tuttavia incontrò molte resistenze da parte della popolazione di Utrecht, che non vedevano di buon occhio la copertura dello storico canale.

Successivamente nel 1962 l’urbanista JA Kuiper presentò una nuova proposta, basata sul progetto precedente di Feuchtinger, ma che incontrò le obiezioni del consiglio comunale. 

L’urbanista suggeriva di limitare l’ammortizzazione dei canali alle parti occidentale e nord-occidentale. Nel 1965 l’urbanista JA Kuiper presentò la versione finale del suo progetto, precedentemente respinto dal consiglio comunale, nel quale stabiliva la chiusura parziale dei canali dell’anello cittadino.

Il progetto ottenne l’approvazione nel 1968, mentre i lavori di copertura iniziarono nel 1972 e durarono fino al 1978.

I lavori per la chiusura del canale ngli anni ’70 https://www.facebook.com/dutchcyclingembassy/

 Il canale del nord detto Catharijnesingel, venne cosìtrasformato nella Catharijnebaan , una tangenziale cittadina. La parte occidentale del Weerdsingel divenne invece un parcheggio. L’acqua veniva così condotta attraverso lo Spuikoker, un canale sotterraneo lungo il lato centrale del Catharijnebaan

La Riapertura

La decisione di riaprire il canale è stata presa invece nel 1998, mentre il progetto venne suddiviso in 3 parti.

Il Canale ad anello con la parte mancante inaugurata a settembre 2020. https://nl.wikipedia.org/wiki/Stadsbuitengracht
Il primo tratto

Il recupero del Weerdsingel è iniziato intorno al 2000. Il 28 agosto 2001, Anton Geesink e l’allora assessore Jan van Zanen (che in seguito divenne sindaco di Utrecht) aprirono il tratto relativamente breve tra il Weerdsluis e il nuovo ponte Monica . 

La prima tratta riaperta è servita ad indire un referendum consultivo cittadino nel 2002, in cui si chiedeva il parere riguardo la riapertura totale del Singel.

Il popolo di Utrecht votò a favore della riapertura totale e quindi dei canali precedentemente chiusi del Weerdsingel e Catharijnesingel.

Il secondo tratto

Il 18 dicembre 2015, il tratto lungo lo Daalsesingel (tra Weerdsingel / Paardenvelde il Vredenburgknoop) venne ufficialmente inaugurato. 

Fotografie e video “prima e dopo” del canale

Vediamo un po di immagini che parlano da sole

catharijnekade 1968-1983-2015 https://bicycledutch.wordpress.com/2016/01/05/motorway-removed-to-bring-back-original-water/
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Weerdsingel 1984 – Mark Wagenbuur
Weerdsingel oggi – Mark Wagenbuur
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La festa

Molti olandesi sabato 12 e domenica 13 settembre, per festeggiare la fine di questo ambizioso progetto hanno navigato interamente i 6 km del Singel, l’anello che circonda la città, mentre altri hanno pedalato lungo la ciclabile che costeggia il canale e altri ancora hanno passeggiato salutando le barche in navigazione.

La città di Utrecht ha però promesso per la prossima estate una grande festa per celebrare la riapertura, visto che quest’anno a causa delle restrizioni COVID-19 non si sono potute tenere.

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Video della riapertura totale del canale

L’editoriale: La Riapertura dei Navigli come progetto sostenibile e green

Gli olandesi, come molti altri popoli del nord, sono molto più avanti di noi come mentalità e pratiche eco-friendly/green.

Noi abbiamo ancora una mentalità “autocentrica” e non ancora “uomocentrica”, come invece hanno capito questi Paesi che stanno cercando di rimediare agli “errori del passato” appunto.

Nel nord Europa si riscoprono i canali, noi, invece, ce ne dimentichiamo.

Non capiamo ancora il potenziale turistico e culturale che hanno i nostri Navigli, non riusciamo ancora a vedere oltre il mero progetto di riapertura della cerchia interna, anzi ci limitiamo a pensare alla puzza del Naviglio una volta in secca, alle possibili pantegane o all’aumento dei disagi che la riapertura potrebbe causare ad automobilisti, lavoratori e residenti.

Invece, dobbiamo pensare più green, dobbiamo vivere in maniera più sostenibile e a contatto con la natura, proteggendola e preservandola per le generazioni future.

Riscopriamo i canali, riscopriamo il piacere di muoverci lentamente e in sicurezza, riscopriamo noi stessi.

In Italia manca ancora una cultura sostenibile e mancano quindi le dovute precauzioni per chi decide di spostarsi in maniera sostenibile. Per esempio, le ciclabili (quando ci sono) spesso sono solamente “disegnate” sulla carreggiata, senza nemmeno un divisorio che protegga i ciclisti dalle auto.

Bisogna quindi trasformare le città da “a misura di macchina” a “a misura d’uomo”.

Dobbiamo utilizzare quindi più risorse pubbliche per incentivare gli spostamenti in sicurezza a piedi e in bicicletta, potenziare il trasporto pubblico e renderlo per la amggior parte elettrico e infine adottare le nuove proposte in direzione della sostenibilità ambientale e sociale che stanno prendendo piede nelle grandi città europee.

Per esempoio, la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha recentemente promosso il progetto detto “La città dei 15 minuti”, che prevede che ogni cittadino raggiunga in un quarto d’ora, a piedi o in bicicletta, i servizi necessari per mangiare, divertirsi e lavorare.

Andiamo veloci, verso la mobilità lenta. Questo è il futuro. Questo è il benessere.

P.S. In Olanda evidentemente i Referendum hanno valore, a differenza di quello di Milano del 2011…

Fonti

  • https://bicycledutch.wordpress.com/2020/09/09/cycling-around-the-restored-utrecht-moat/
  • https://bicycledutch.wordpress.com/2016/01/05/motorway-removed-to-bring-back-original-water/
  • https://bicycledutch.wordpress.com/2018/05/15/from-traffic-sewer-to-city-park/
  • https://nl.wikipedia.org/wiki/Stadsbuitengracht
  • https://www.facebook.com/dutchcyclingembassy
  • Mark Wagenbuur – Bycycle Dutch Writer

4 risposte a “Verso la sostenibilità ambientale e sociale: Utrecht riapre il suo canale cittadino”

  1. Se si riaprissero i Navigli di Milano, ne guadagnerebbe molto la città ed i comuni bagnati dai Navigli, incentivando la mobilità ciclistica si aiutano i negozi di vicinato.
    E’ importante che attorno ai Navigli si creino parchi lineari, creando un beneficio ambientale.
    <>.
    Vale lo stesso anche se si riapriranno i canali di Bologna.

    1. Grazie per il tuo messaggio Lucio. Sono d’accordissimo con te! Non solo un mero progetto di “navigazione”, ma un progetto ambientale e urbanistico, che consente di migliora la città e la sua vivibilità.

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