Una traversata AUF

L’antica strada d’acqua del Duomo di Milano: da Candoglia alla Darsena (2 – 3 – 4 – 5 settembre 2021)

I primi di settembre si svolgerà un’epica traversata in kayak e canoe canadesi lungo l’antica via d’acqua, che, dal 1387, rese possibile il trasporto dei marmi dalle cave di Candoglia alla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano.

Ad organizzarla Andrea Sala, tesoriere di Pollo Surf Experience A.S.D., un’associazione sportiva fondata da Marco Nocera qualche mese fa, che propone attività ed esperienze in windsurf, canoa, kayak e stand up paddle (SUP). 

Ad impreziosire questa discesa sarà anche la consegna delle targhe commemorative in marmo, realizzate proprio da Andrea, riportanti la simbolica scritta “A.U.F.“, acronimo di “Ad usum fabbricae”, sigla presente sui barconi che trasportavano il prezioso materiale necessario alla costruzione del Duomo di Milano.

Ora scopriamo la traversata e andiamo a conoscere meglio il suo ideatore!

La discesa in canoa e kayak lungo “l’autostrada per i marmi del Duomo” e la storia di Andrea

La discesa partirà da Candoglia giovedì 2 settembre, dove i partecipanti discenderanno il fiume Toce e verrà consegnato il primo mosaico ai responsabili dell’ Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e Lago Maggiore.

Venerdì 3, dopo aver pagaiato lungo il Lago Maggiore e Ticino, arriveranno in serata all’Ostello del Panperduto; mentre Sabato 4, sempre lungo il Ticino, giungeranno a Castelletto di Cuggiono, dove consegneranno il terzo mosaico ai loro amici del Canoa Club Milano e inseguito dormiranno in tenda sotto le stelle.

Infine, Domenica 5 settembre giungeranno finalmente in Darsena a Milano, dopo aver pagaiato per più di 30km sul Naviglio Grande. Qui consegneranno l’ultima targa all’Associazione Riaprire i Navigli.

Il programma dell’iniziativa e le tappe organizzate

Chi è Andrea Sala

Andrea Sala, in arte Arend, è nato e cresciuto sulle rive del lago Maggiore, ad Angera (VA) nel 1986, ed è un’artista, per la precisione un mosaicista. A Brenta, città in cui vive, gestisce anche un Bed & Breakfast chiamato La Corte di Brenta”, che affianca il laboratorio del mosaico “L’arte della Corte” da lui gestito, in cui organizza corsi e workshop.

Oltre all’amore per il marmo e la scultura, Adrea ha sempre avuto un rapporto speciale con l’acqua: “All’età di 28 anni scopro un modo silenzioso per spostarmi sulle acque: la canoa canadese. Da quel giorno ho iniziato ad usare la canoa come mezzo di trasporto oltre che per piacere”

Con la sua neo-nata associazione, oltre ai corsi, organizza anche gite giornaliere alle vicine isole Borromeo, oppure, alle volte, si va anche solo a prendere un gelato nella vicina località… sempre via acqua!

Per noi gli sport d’acqua non sono solo una passione, ma una vera e propria simbiosi. Navigare in acqua ci permette di muoverci lentamente in pieno contatto con la natura, ascoltando il nostro respiro e il soffiare del vento“.

Andrea Sala, in arte Arend

Perchè una traversata “A.U.F”?

Andrea racconta che il “percorso dei marmi” lo ha sempre affascinato, in quanto coinvolge e unisce due mondi, l’antico e il moderno, uniti però da un elemento: l’acqua.

“Questa stessa estate abbiamo deciso di imbatterci in un’impresa che è stata per sei secoli una via d’acqua” molto importante per la città di Milano, in quanto veniva utilizzata per il trasporto dei marmi per la costruzione del Duomo”.

I barconi con i marmi partivano infatti da Candoglia, piccola frazione del comune di Mergozzo (VB) – divenuto famoso, appunto, per il marmo che porta il suo nome – e, dopo aver attraversato il fiume Toce, il Lago Maggiore e il fiume Ticino, arrivavano finalmente nel Naviglio Grande, per poi sbarcare a pochi metri dal Duomo, dopo aver percorso quasi 100 km.

Lago Maggiore

“Vogliamo dimostrare che è ancora possibile navigare dal Lago Maggiore fino a Milano, anche se non in modo continuo, poiché ci sono purtroppo dighe senza conche o da manutenere, che quindi ci obbligheranno a fare 4 grandi trasbordi”.

Il primo è situato nella provincia di Varese a Golasecca, nella tratta più impegnativa, dove è presente la diga della Miorina. Successivamente è il turno della diga di Porto della Torre di Somma Lombardo.

Il terzo trasbordo avverrà alla storica diga del Panperduto, in cui i ragazzi capitanati da Arend saranno costretti a proseguire lungo il Ticino, poiché continuare per il Canale Industriale richiederebbe ulteriori trasbordi a seguito dei numerosi ostacoli alla navigazione presenti (conca non funzionante della Maddalena, conca alla Centrale di Vizzola Ticino, conca alla Centrale di Tornavento e conca alla Centrale Castelli di Turbigo).

– Un problema che, insieme all’Ass. Riaprire i Navigli, abbiamo ben analizzato all’interno del libro “Le Conche. Per la navigabilità dei Navigli Lombardi”

In canoa sul Ticino

“Ogni volta che passiamo sotto il ponte di Oleggio e vedo l’inizio del cosiddetto “Naviglio Vecchio” mi viene sempre un po’ di nostalgia, perchè nei secoli scorsi era proprio da quel punto che il nostro caro Naviglio Grande si divideva dal fiume Ticino senza nessuna barriera. Per fortuna che con i nostri mezzi – kayak e canoe – è più facile superare tali ostacoli di quanto non lo sia per imbarcazioni più pesanti…”

Infine, dopo esser arrivati a Castelletto di Cuggiono e sostato al ristorante “Ticino Blu“, faranno l’ultimo trasbordo per raggiungere il Naviglio Grande, grazie anche all’aiuto dei loro “colleghi” del Canoa Club Milano.

Da qui poi percorreranno gli ultimi chilometri fino in Darsena, il cui arrivo è previsto per le 17.00.

Le consegne delle targhe in marmo

Il primo mosaico sarà consegnato all’ Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore, mentre il secondo al Canoa Club Milano di Castelletto di Cuggiono per ringraziarli dell’aiuto nel trasbordo e per l’ospitalità. Infine il terzo e ultimo mosaico sarà donato all’Associazione Riaprire i Navigli, dove Andrea riceverà anche in cambio il libro “Le Conche”, già menzionato in precedenza.

“La vera bellezza per me sarà poter riveder viaggiare questo marmo in forma di mosaico nella sua vecchia “via del marmo”. Racconta Andrea, il quale, dopo molte storie e leggende, è rimasto anche affascinato dai barcaioli.

Potrò così immergermi nelle diverse storie che si raccontano sui “barcaioli”, i veri protagonisti di questa traversata; si dice infatti che nei primi decenni del ‘400, per ogni 300 operai nella fabbrica del Duomo c’erano 300 barcaioli. Dovevano esser proprio dei bravi condottieri, in quanto la navigazione non era sempre sicura, soprattutto nella tratta del fiume Ticino, dove in passato si sono registrati numerosi naufragi e dove ancora oggi ci sono delle rapide di classe I e II.”

Arend ha effettuato diversi studi in ambito artistico, si è infatti diplomato nel 2009 alla Nuova Accademia delle Belle Arti (NABA) di Milano ed in seguito ha svolto diversi stage, affiancamenti e lavori in giro per il mondo, mettendosi in gioco anche nel campo del sociale.

“Lavoro da 10 anni con materiali quali marmi, piastrelle e vetri per realizzare mosaici in ambito artistico e sociale. Il materiale con il quale realizzo le mie opere è sempre il protagonista principale, per questo motivo, il vero protagonista dei tre mosaici che ho realizzato per questo evento è ricavato da alcuni scarti del famoso marmo di Candoglia, che mi è stato regalato anni fa da uno sculture locale”.

Arend al lavoro

“Il piacere più grande sarà anche ricostruire un itinerario inedito, che speriamo possa in futuro essere ripercorso da turisti attenti e sensibili alle bellezze del nostro paesaggio ed alle sue testimonianze storiche e artistiche”. 

I posti disponibili per questa prima traversata sono terminati, tuttavia è possibile seguire i ragazzi della Pollo Surf Experience tramite mezzi propri, “assumendosi la responsabilità delle proprie competenze”, come si legge dal sito dell’evento.

*AGGIORNAMENTO: I FEEDBACK DI ANDREA A TRAVERSATA AVVENUTA*

Domenica pomeriggio io ed il presidente dell’Ass. Riaprire i Navigli siamo andati ad accogliere i temerari della traversata, omaggiandoli con il nostro libro “Le Conche. Per la navigabilità dei navigli lombardi e immortalando il momento dello “scambio dei doni” (Andrea ci ha donato la targa in marmo AUF) con fotografie e racconti.

Lo “scambio dei doni” tra Andrea e Roberto Biscardini

L’intervista a Arend

Come è stata la traversata? Si può percorrere con facilità? Avete incontrato ostacoli?

“Sì, con un po’ di esperienza, la giusta preparazione fisica – lo sconsigliamo ai principianti – e con le informazioni che abbiamo studiato prima di partire, possiamo dire di esser la prova che è ancora possibile ripercorre in canoa canadese e kayak l’antica via d’acqua del marmo del Duomo di Milano.

Per quanto riguarda gli ostacoli, ci sono alcuni tratti in cui serve la giusta attenzione e molta abilità, ad esempio per fare il trasbordo alla diga della Miorina (in manutenzione) e alla diga di Porto della Torre, ma anche per entrare nel fiume Ticino dalla diga del Panperduto (in quel momento non funzionante) non è stato semplicissimo.

Anche le rapide del Ticino – di classe I e II – ci hanno dato il filo da torcere, inoltre da sottolineare anche la costante presenza del sole, che per fortuna non ci ha mai abbandonato, ma ci ha fatto sudare parecchio…”

Quale è stata la parte più emozionante per te?

“Sicuramente quella di vedere il paesaggio cambiare continuamente – dalle montagne della val d’Ossola fino al centro di Milano -, ma anche visitare centri storici, aree naturali protette e luoghi ricchi di storia, come la riserva di Fondotoce, l’isola dei pescatori, la città di Arona con la sua bellissima “Piazza del Popolo” e la diga ottocentesca del Panperduto. Per quanto riguarda il territorio dei Navigli invece è stato molto suggestivo il “selvaggio” parco del Ticino ed i borghi di Bernate, Boffalora e Abbiategrasso.

Arrivando ormai a Milano invece, la chiesa di San Cristoforo ha il suo fascino e ovviamente l’entrata in Darsena è veramente emozionante, forse anche perchè era il nostro traguardo”.

Pensi che la Traversata verrà riproposta in futuro?

“Dopo questa primo evento, che è stato un po’ un esperimento, abbiamo voglia di ri-organizzarlo ancora meglio per l’edizione del 2022, magari aggiungendo una o due giornate per avere più tempo per visitare i luoghi di interesse lungo il percorso, ma anche per poter fermarci nei ristoranti e locande che storicamente offrivano vitto e alloggio ai nostri cari barcaioli, così da non dimenticare la loro impresa durata secoli, che è stata tra l’altro essenziale per la costruzione della cattedrale più famosa e più grande d’Italia”.

i Temerari della traversata con Roberto Biscardini ed io

Informazioni

Per informazioni sul percorso e la discesa 2022 scrivere a [email protected]

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