SWARE: un progetto per riaprire e riattivare il sistema dei Navigli lombardi
Giovedì 8 ottobre 2020 si è tenuta la conferenza finale del progetto Interreg Europe SWARE Sustainable heritage management of WAterway REgions, del quale Città Metropolitana di Milano è partner promotore.
Il progetto punta a promuove l’utilizzo sostenibile del patrimonio naturale e culturale costituito dalle reti d’acqua nelle metropoli, attraverso programmi di sviluppo delle regioni partner e trasferimento delle tante buone pratiche già esistenti.
Per saperne di più sul progetto SWARE clicca qui
(Per rivedere l’intera conferenza di giovedì clicca qui )

Le premesse di SWARE per CMM
La Città Metropolitana di Milano (CMM), durante la fase 2 del progetto, aveva indagato e si era concentrata su come sfruttare il potenziale del patrimonio culturale e naturale per rafforzare l’attrattiva del sistema dei Navigli e la loro navigabilità.
E, in particolare, su come ottenere risorse economiche sufficienti attraverso le azioni sistematiche adeguate, perseguite da parte delle autorità pubbliche insieme ai Comuni e gli stakeholder locali.
Le buone pratiche che SWARE ha promosso a livello europeo sono sostenute dall’ambizione di coinvolgere operatori tecnici di alto profilo e di incontrare con professionalità le realtà dei territori e recepire il meglio per trasferirlo in progetti operativi.
Recovery Fund e riqualificazione Navigli
A CMM è stato chiesto di candidare progetti al finanziamento del Recovery Fund, e ciò permetterà di presentare alcuni progetti previsti dall’Action Plan elaborato grazie a SWARE, a partire dalla riqualificazione del sistema dei navigli metropolitani milanesi.
Nell’ambito delle azioni promosse da SWARE, ha preso forma uno studio di fattibilità per la creazione lungo il naviglio Martesana di stazioni cicloturistiche, attrezzate ed integrate con altri progetti di promozione sociale.

Gli interventi più significativi: cosa è emerso dalla conferenza?
Ho avuto la fortuna di essere uno dei pochi a poter partecipare in presenza alla conferenza finale di SWARE, svoltasi nel pomeriggio a Palazzo Isimbardi.
Vicesindaca metropolitana – Arianna Censi
Tra i molteplici interventi, quelli che mi hanno colpito di più sono stati sicuramente quello della Vice Sindaca del Comune di Milano Arianna Censi, il quale sostiene la necessità di valorizzare la risorsa acqua, importantissima sicuramente dal punto di vista ambientale, ma anche economico (pensiamo al turismo e alla valorizzazione del territorio) e culturale (con riferimento alle proprie identità dei territori).
La vicesindaca ribadisce inoltre l’importanza di utilizzare il Recovery Fund per realizzare e completare la navigabilità e la fruizione del sistema delle acque lombarde/milanesi, che possono divenire un volano di attività economiche legate al turismo. Un turismo lento “che si ferma ad osservare di più le bellezze e la qualità”, sintetizzabile nelle parole: “Lentezza, dolcezza, condivisione.”
Dobbiamo valorizzare l’esperienza di SWARE e salvaguardare ciò che la natura ci ha consegnato, cercando di coniugare il green new deal ogni giorno per i prossimi anni.
Arianna Censi, Vice Sindaca, Consigliere delegato a Infrastruttura, Manutenzioni, Pianificazione strategica, Organizzazione, Personale e Riqualificazione
Consigliera Beatrice Uguccioni, delegata alla Mobilità, Servizi di rete di CMM
Un altro intervento molto interessante è stato quello della Consigliera Beatrice Uguccioni, il quale si è soffermata sull’importanza di indagare nuove modalità di spostamento e integrare quelle già esistenti (bici + auto o treno). Una necessità essenziale soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria.
Anche la Consigliera punta a potenziare le alzaie dei Navigli per essere ulteriormente utilizzate, soprattutto quelle in prossimità di nodi di interscambio ferroviario o metropolitano.
La Uguccioni sostiene inoltre che “le alzaie assumeranno una maggiore attrazione nel momento in cui saranno servite con strutture che possono agevolarne l’utilizzo, integrando servizi e infrastrutture che possono incentivarne l uso, come: un ricovero e noleggio bici, delle velo-stazioni e centri di riparazione“.
E’ essenziale far divenire le alzaie delle “bici-strade” per decongestionare il traffico e l’afflusso di turisti a Milano e valorizzare i quartieri periferici di Milano e della Città Metropolitana.
Consigliera Beatrice Uguccioni, delegata alla Mobilità, Servizi di rete di CMM
Lorenzo Lipparini, Assessore a Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data
Da ultimo, interessante anche l’intervento dell’Assessore Lorenzo Lipparini, che pone l’attenzione sulla necessità di riscoprire le vie d’acqua ed i Navigli di Milano: coperti in passato durante il periodo dell’industria e riscoperti con Expo, anno in cui la Darsena è stata riqualificata ed è diventata negli anni a seguire uno dei luoghi più visitati della città.
Non dobbiamo considerare i Navigli solo come infrastrutture idrauliche, ma anzi dobbiamo pensarli come “infrastrutture paesaggistiche”, capaci di portare miglioramenti alla qualità della vita, incidendo sulla mobilità lenta, la qualità dell’aria e la connessione territoriale tra il centro-città e la periferia.
Lorenzo Lipparini, Assessore a Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data
Lipparini ha poi ricordato l’importanza del coinvolgere i cittadini nei processi decisionali sui progetti della città, menzionando anche il Referendum del 2011, in cui i milanesi votarono a favore della riapertura dei Navigli, con il 95% dei votanti favorevoli.
Stefano Boeri, Architetto e Urbanista
Per concludere vorrei citare anche una frase dell’Archistar Stefano Boeri, intervenuto anche lui nel corso della conferenza, il quale ha detto:
La sfida è rendere consapevoli i milanesi che Milano era, è stata, è e sarà una città d’acqua, che ha avuto anche un grande porto e che ha vissuto ricavando dall’acqua risorse fondamentali per lo sviluppo e la creazione della città.
Stefano Boeri, Architetto e Urbanista
Boeri ha inoltre “fornito un assist” sulla riscoperta dei borghi fuori città: come quelli lungo i nostri Navigli, o addirittura oltre il Po, come quello di Bobbio (PC) e altri borghi della Valtrebbia, utilizzando quindi le alzaie dei Navigli e le ciclovie lungo i vari corsi d’acqua come itinerari green per raggiungerli.

Cosa ci lascia SWARE?
SWARE ha messo in evidenza diverse chiavi di sviluppo e di governo sostenibile dei territori, mettendo l’accento sull’importanza delle acque interne come opportunità di sviluppo economico e culturale per i territori e, in particolare, per le grandi aree metropolitane.
Questo progetto, giunto ormai a conclusione, insegna alle regioni europee e alle loro comunità ad apprezzare il valore dell’acqua, mettendola nuovamente al centro dello sviluppo dei territori, restituendole il ruolo e l’immagine esclusiva che merita.
Per il futuro SWARE ha già passato il testimone ad un nuovo progetto del programma Interreg Spazio Alpino: si tratta di LUIGI, acronimo di Linking Urban and Inner-Alpine Green Infrastructure, di cui CMM è capofila. Il progetto mira a promuovere il mantenimento delle infrastrutture verdi e blu per la protezione degli ecosistemi alpini.

Le raccomandazioni di SWARE
Tra le sfide cui gli Stati membri dell’UE sono chiamati a rispondere in materia di gestione sostenibile del patrimonio delle regioni fluviali, rientrano le responsabilità nell’elaborazione e nell’attuazione di una politica a livello interregionale riguardo temi cruciali come: la sostenibilità, le politiche green e blu, lo sviluppo urbano, l’inclusione sociale e la navigazione interna.
Bisogna quindi investire nel futuro:
- Sostenendo gli enti locali e regionali nelle iniziative attivate a favore dei giovani
- Investire nell’occupazione dell’emergente economia green e blu
- Investire nella riqualificazione della navigazione lungo le vie d’acqua interne
- Promuovere programmi di educazione scolastica
- Ritornare alla navigazione soft come chiave per lo sviluppo del turismo culturale
- Collegare le iniziative legate alla gestione sostenibile del patrimonio naturale e storico delle regioni fluviali, con l’adattamento al cambiamento climatico.
Considerazioni personali
Gli italiani hanno ancora, purtroppo, una mentalità “autocentrica” e non ancora “uomocentrica”, come invece hanno ormai i Paesi del nord Europa, che stanno cercando di “rimediare agli errori del passato” (in riferimento all’articolo sulla riapertura del Canale di Utrecht).
Nel nord Europa, appunto, si riscoprono i canali: noi, invece, ce ne dimentichiamo…
Non capiamo ancora il potenziale turistico e culturale che hanno i nostri Navigli, non riusciamo ancora a vedere oltre il mero progetto di riapertura della cerchia interna, anzi ci limitiamo a pensare alla “puzza” del Naviglio una volta in secca, alle possibili pantegane o all’aumento dei disagi che la riapertura potrebbe causare ad automobilisti, lavoratori, negozianti e residenti.
Come ha giustamente detto Lipparini, non dobbiamo pensare ai Navigli solo come infrastrutture idrauliche, ma, invece, dobbiamo pensare alla componente green di questo progetto.
Dobbiamo vivere in maniera più sostenibile e responsabile, a contatto con la natura, proteggendo e preservando quest’ultima per le generazioni future.
Riscopriamo i canali, riscopriamo il piacere di muoverci lentamente e in sicurezza, riscopriamo noi stessi e la sintonia che l’uomo ha con i corsi d’acqua, sul motto del progetto SWARE “L’acqua che unisce”.
Trasformare le città
Dobbiamo quindi trasformare le città da “a misura di macchina” a “a misura d’uomo”.
Bisogna adottare le nuove proposte che stanno nascendo in direzione della sostenibilità ambientale e sociale, e che stanno prendendo piede nelle grandi città europee.
Per esempoio, la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha recentemente promosso il progetto detto “La città dei 15 minuti”, il quale prevede che ogni cittadino raggiunga in un quarto d’ora, a piedi o in bicicletta, i servizi necessari per mangiare, divertirsi e lavorare.
Ben venga quindi il progetto SWARE e le buone pratiche che questo ha portato e speriamo che con i fondi del Recovery Fund si riesca finalmente a (ri)vedere aperti i nostri Navigli, nella loro interezza, collegando nuovamente Milano ai fiumi e laghi lombardi, e, più in grande, alla Svizzera ed a Venezia (Idrovia Locarno-Milano-Venezia).
Andiamo veloci verso la mobilità lenta: questo è il futuro.
Federico Bianchino

Fonti
https://opencms10.cittametropolitana.mi.it/sviluppo_economico/Progetti/SWARE/sware-risultati-del-progetto/index.html
https://www.interregeurope.eu/sware/good-practices/
2 risposte a “SWARE – Conferenza finale del progetto: la sintesi”