Riaprire i Navigli: il percorso

Riaprire i Navigli: i 5 tratti (o vasche) da riaprire ed il percorso completo a confronto

In questa pagina vengono riportati i dati emersi dal dossier di progetto del 2018 redatto dal Comune di Milano e le informazioni riportate dal sito Navigli24, nell’articolo “RIAPRIRE I NAVIGLI DI MILANO, UN MILIARDO DI MOTIVI PER FARLO” del giungo 2015.

Nel Dossier sono stati individuati 5 tratti da riaprire immediatamente dopo aver
completato l’opera di riconnessione idraulica, di conseguenza, la riapertura è stata pensata per essere portata a piccoli tratti, incominciando proprio da quello che “sembra” il più facile, ovvero la Martesana.

Secondo il progetto del 2018 (criticato dall’Ass. Riaprire i Navigli in quanto non comporta la riapertura totale), redatto dal Comune di Milano, una volta ristabilita tale continuità, le acque potranno essere ricondotte in superficie in cinque tratti ritenuti più idonei ad ospitare il Naviglio scoperto, fino a giungere in futuro all’eventuale completa riapertura del canale navigabile.

https://www.offtopiclab.org/tag/progetto-navigli/

Il percorso e le “vasche”

TRATTO A – PRIMA “VASCA”

Riapertura del canale in Via Melchiorre Gioia da Cassina dè Pomm a Via Carissimi.

Il tratto sarà di lunghezza complessiva di circa 850 m. Tra Cassina de’ Pomm a via Cagliero,
il Naviglio – di larghezza media di circa 7 m – presenta la quota dell’acqua a 70 cm dal livello
della strada.

E’ prevista una forte connotazione verde: aiuole piantumate sul lato destro del canale ad
interrompere la continuità della sponda più profonda; aiuole che creino spazi di seduta e
alberature lungo il camminamento ribassato a quota Naviglio; un filare alberato di
accompagnamento al percorso ciclopedonale che integri quanto già esistente nel tratto a
monte di Via Cagliero.

https://progettonavigli.comune.milano.it/wp-content/uploads/2018/07/24_07_2018_Dossier-di-progetto-per-sito.pdf

Nel primo tratto scoperto non ci sarebbero problemi logistici o idraulici perché basterebbe ridurre le carreggiate in via Melchiorre Gioia da 6 a 4, togliendo i controviali.

I nuovi posteggi per le auto però non sono stati trovati. Comunque il canale navigabile scorrerebbe parallelo alla strada, ma ribassato con un’alzaia alberata e scale/ascensori per scendere e salire.

Rendering realizzato dallo studio Urbanfile di via Melchiorre Gioia. Prima e Dopo a confronto

Da via Carissimi alla Conca dell’Incoronata

All’altezza della fermata della Metropolitana 2 poi si trova il primo vero ostacolo perché la Martesana scorre proprio nel mezzanino. Si è risolto il problema creando una nuova conca. Ma poco dopo, all’altezza dei palazzi di Porta Nuova c’è un altro ostacolo perché in fase di progettazione del quartiere la Martesana è stata completamente dimenticata e l’edificio a ponte non consente di liberare la sede stradale.

Le possibilità sono due: o far scorrere il Naviglio in galleria per qualche metro o creare un’ansa nel parco, una specie di riviera.

Rendering realizzato dallo studio Urbanfile di via Melchiorre Gioia. Prima e Dopo a confronto
Rendering realizzato dallo studio Urbanfile e di via Melchiorre Gioia. Prima e Dopo a confronto

TRATTO B – SECONDA “VASCA”

Riapertura del Canale in corrispondenza della Conca dell’Incoronata da Viale Monte Grappa a Via Castelfidardo.

La larghezza del Naviglio sarà in media di 7 m, la minima altezza d’acqua è prevista a 1,3 m e la profondità dell’acqua rispetto al livello della strada è variabile tra 1,80 m e 2,90 m.

https://progettonavigli.comune.milano.it/wp-content/uploads/2018/07/24_07_2018_Dossier-di-progetto-per-sito.pdf

In corrispondenza dei Bastioni di Porta Nuova si trovano il Ponte delle Gabelle e la Conca
dell’Incoronata:
uno dei pochi punti del centro città in cui è rimasta traccia dei Navigli storici, a partire dalle restaurate porte leonardesche della chiusa.

Rendering realizzato dallo studio Urbanfile della Conca dell’Incoronata o delle Gabelle. Prima e Dopo a confronto

Da via Castelfidardo a via Laghetto

Da qui poi si raggiunge il laghetto di San Marco che verrebbe ripristinato demolendo il vecchio parcheggio, e si prosegue fino alla chiesa di San Marco.

Rendering realizzato dallo studio Urbanfile del laghetto di San Marco. Prima e Dopo a confronto

Svoltando verso piazza Cavour troviamo il secondo bivio: ovvero si può optare per un’area verde o un tratto d’acqua aperto “che ridia identità a questa piazza che attualmente è un non luogo”, ha detto Boatti.

Rendering realizzato dallo studio Urbanfile di Piazza Cavour. Prima e Dopo a confronto

Si prosegue poi lungo il “naviglio aristocratico“, per via Senato e l’Archivio di Stato, via San Damiano, l’Università Statale e i giardini della Guastalla, un’area che diventerebbe tutta pedonale con Naviglio e metropolitana, via S. Sofia fino a passare dietro l’abside di San Lorenzo grazie a via Molino delle Armi.

Da corso di Porta Vittoria a corso di Porta Romana il Naviglio è diventerebbe l’elemento di continuità delle grandi funzioni civili della città: la Biblioteca centrale di Palazzo Sormani, il Palazzo di Giustizia, l’Umanitaria, i giardini della Guastalla, l’Università Statale di Via Festa del Perdono, gli edifici storici del Policlinico su via Francesco Sforza.

TRATTO C – TERZA “VASCA”

Riapertura del canale in corrispondenza della Università Statale e del Policlinico, in Via Francesco Sforza da Via Laghetto a Corso di Porta Romana.

Il tratto di Naviglio – di lunghezza pari a 410 m – avrà una larghezza compresa tra 6 m e 7 m
e l’acqua scorrerà a 2,60 m al di sotto del livello della strada

Rendering realizzato dallo studio Urbanfile di via Fatebenefratelli. Prima e Dopo a confronto
Rendering realizzato dallo studio Urbanfile di via Mulino delle Armi. Prima e Dopo a confronto

TRATTO D

Riapertura del Canale in corrispondenza di Piazza Vetra e della Basilica di San Lorenzo Maggiore, in Via Molino delle Armi da Via Vettabbia a Corso di Porta Ticinese

Il progetto in questo tratto, pari a 260 m, presenta una larghezza variabile del Naviglio tra 6,50 m e i 13 m, con l’acqua che scorre ad una quota posta a 2,50 m dal livello della strada. Si prevede la rimessa in funzione della Conca storica, la realizzazione di un laghetto e la
creazione di un nuovo alveo per la connessione alla Darsena.

https://progettonavigli.comune.milano.it/wp-content/uploads/2018/07/24_07_2018_Dossier-di-progetto-per-sito.pdf

TRATTA E – QUINTA “VASCA”

Riapertura del Canale in corrispondenza della Conca di Viarenna da via Marco d’Oggiono alla Darsena

Il progetto in questo tratto, pari a 260 m, presenta una larghezza variabile del Naviglio tra 6,50 m e i 13 m, con l’acqua che scorre ad una quota posta a 2,50 m dal livello della strada. Si prevede la rimessa in funzione della Conca storica, la realizzazione di un laghetto e la creazione di un nuovo alveo per la connessione alla Darsena.

https://progettonavigli.comune.milano.it/wp-content/uploads/2018/07/24_07_2018_Dossier-di-progetto-per-sito.pdf

Da via Molino delle Armi alla Conca di Viarenna

Dopo essere passati dietro l’abside di San Lorenzo arriva l’ultimo tratto con i suoi problemi. Infatti per congiungere la cerchia interna di Milano con la Darsena fu costruita la conca di Viarenna.

Con la copertura però, l’attuale via Conca del Naviglio si è riempita di alberi ad alto fusto che, se si seguisse la riapertura del tracciato originale dovrebbero essere tagliati. Lo studio di fattibilità prevede questa opzione o la possibilità di salvaguardarli costruendo un nuovo canale a senso unico e una nuova conca parallela a quella storica.

Conca di Viarenna oggi

Fonti:
– Urbanfile. http://blog.urbanfile.org/2015/06/10/zona-centro-storico-la-riapertura-dei-navigli-si-puo-fare/
– Navigli live24 http://navigli24.it/riaprire-navigli-di-milano-studio-fattibilita-politecnico-boatti/
– Riaprire i Navigli, 20 marzo 2013, Milano http://www.riaprireinavigli.it/news-riaprie-i-navigli-a-milano-sintesi-del-progetto-52.htm

– Progetto Navigli, https://progettonavigli.comune.milano.it/

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