“NaviglioCraft”: i videogiochi in aiuto della riapertura dei Navigli

La ricostruzione in ottica gaming dei navigli milanesi coperti

NaviglioCraft è il progetto del giovane gamer appassionato di architettura Angelo Cantalupo, che ha ricreato con il videogioco Minecraft la Cerchia Interna dei Navigli, coperta negli anni ’30.

Navigliocraft: il progetto

Il progetto è stato realizzato con il videogioco Minecraft e grazie all’ausilio di diverse fotografie e mappe del percorso dei navigli, al fine di combinare l’ambientazione odierna con i corsi d’acqua passati e da ripristinare.

“Tutto iniziò come una sfida, tuttavia, dopo che il progetto prese forma, mi resi conto che era anche un buon motivo per supportare il vero progetto di riapertura dei Navigli, che farebbe riscoprire a Milano le sue vie d’acqua scomparse”.

Così, dopo quasi due anni di lavoro, Navigliocraft è stato finalmente completato!

Nulla si crea, nulla si distrugge: tutto si trasforma.

Alla scoperta dell’autore

Angelo Cantalupo ha 21 anni ed è un appassionato della storia “acquatica” di Milano e di videogiochi.

Abita da sempre a Milano, in zona Darsena , e verso i 16 anni scopre il progetto di riapertura dei navigli grazie ad un video trovato su Youtube.

Verso il 2018 ha iniziato per divertimento e curiosità a ricreare questo progetto attraverso Minecraft, un videogioco di esplorazione e avventura a cui gioca dal 2013.

Minecraft: che cos è e come si gioca

Minecraft è un videogioco di tipo “sandbox” che si basa sul piazzare o distruggere “blocchi”, ossia i cubi che compongono i mondi in cui è ambientato il gioco, e nel fabbricare oggetti interagendo con essi.

Essendo di base un gioco sandbox, Minecraft non ha un obiettivo preciso da raggiungere da parte del giocatore, nonostante esista una tabella di progressi e obiettivi.

È comunque possibile “finire” il gioco uccidendo il boss finale, l’Enderdrago, ma una volta fatto si può continuare a giocare senza alcuna sostanziale differenza.

Il Video di NavigliCraft

Fonti:
– Urbanfile
– Navigli Reloading
– “Milano nel tempo”
– “Milano sparita e da ricordare”

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