Cos’era e dove si trovava la Conca di Viarenna
La Conca di Viarenna, o Conca della Fabbrica, situata oggi in via Conca del Naviglio a Milano, è stata una conca di navigazione, ora inutilizzata, costruita dalla Veneranda Fabbrica del Duomo tra il 1551 e il 1558 in sostituzione della precedente conca realizzata nel 1439, denominata “Conca di Nostra Signora” e demolita nel 1555 per far posto ai Bastioni delle mura spagnole (1548/1566).
La conca permetteva di superare il dislivello esistente di 1,83 metri tra il Naviglio Grande e la Cerchia Interna in via De Amicis.
La prima conca, detta di Santa Maria, ideata da Fioravante da Bologna e da Filippo da Modena, era stata realizzata per superare il dislivello di circa 2 metri che esisteva tra il laghetto di Sant’Eustorgio (oggi la Darsena) e la cerchia interna, in modo da collegare quindi il Naviglio Grande con la cerchia interna dei Navigli.
Della prima Conca rimangono soltanto le seguenti testimonianze: il tassilo ligneo della sua base, recentemente ritrovato in Darsena; le lapidi quattrocentesche nell’edicola attestata alla Conca del Cinquecento in via Conca ed il rilievo di Leonardo da Vinci contenuto nel Codice Atlantico.

La conca di Viarenna si trovava all’interno del Naviglio Vallone e testimonia l’invenzione della prima conca d’Europa, di cui si conserva ancora oggi nell’attuale Darsena parte del fondo ligneo come reperto archeologico.
Storia
La conca o chiusa di Viarenna nel corso del XVI secolo era usata principalmente per trasportare i blocchi di marmo di Candoglia, provenienti dal Lago Maggiore, attraverso il Ticino e il Naviglio Grande, fino al laghetto di Santo Stefano, a circa 300 metri dal cantiere del Duomo.
Quando nel XVI secolo si decise, sotto il governo spagnolo, di recintare la città con possenti mura si pose l’esigenza di portare all’interno della cinta un obiettivo strategico come la Conca denominata di Viarenna, che fu realizzata a cura della Fabbrica del Duomo dagli architetti C. Lombardo e V. Seregni, nella forma pervenuta fino alla sua parziale chiusura negli anni venti del ‘900.

Oggi rimane soltanto una lunga vasca con un’edicola, posta originariamente su uno dei lati, che, inciso su una lapide di marmo di Candoglia, riporta il decreto ducale che esenta dal pedaggio e dal dazio i barconi destinati al trasporto dei materiali per la costruzione del Duomo, con la formula “Ad Usum Fabricæ” (da qui si origina l’espressione “a ufo” per indicare chi non paga).
Sulla lapide si può leggere: “Una chiusa sotto l’epitaffio della Vergine Salvatrice costruita in pendio a causa di dislivello affinché le navi potessero andare da una parte all’altra della città con comodità, soggetta al fisco ed al tributo, Ludovico Duca di Milano diede in dono alla Fabbrica del Duomo nell’anno in cui sua moglie Beatrice d’Este morì, 1497”.

Con la copertura dei Naviglio Vallone e della Cerchi interna, verso la fine degli anni venti del Novecento, si è interrotta la via d’acqua e la conca, inutilizzata, fu monumentalizzata, perdendo completamente i tratti dell’impianto originario, così come la sua funzione.
Verso la seconda metà dell’800, in fondo alla via, fu collocata un’edicola in suo ricordo.
Oggi la conca, spaesata e fuori luogo, versa in stato di abbandono, confinata tra l’asfalto e le auto parcheggiate.

Riaprire il Naviglio Vallone e la Conca di Viarenna: il progetto
Il progetto di riqualificazione e riapertura dei Navigli dell’Istituto per i Navigli / Amici dei Navigli, prevede di riaprire il breve tratto del Naviglio di via Vallone per riconnettere la Conca di Viarenna alla Darsena e per riscoprire il laghetto di via Olocati, il bacino antestante la Conca di Viarenna per attrezzarlo a porticciolo a servizio del parco delle basiliche e del parco dell’Arena Romana, restaurando la conca di Viarenna e riscoprendo il breve tratto del canale tra la Conca e la Darsena.
L’alimentazione del canale avverrebbe tramite l’utilizzo di acqua prelevata dai pozzi inattivi presenti nei dintorni o con acque residue utilizzate per la produzione di calore.

Dal bacino, l’acqua corrente consentirebbe il funzionamento della conca e alimenterebbe il Naviglio Pavese aumentandone la portata.
Il sottopasso del canale di Viale Gabriele d’Annunzio rappresenterebbe un percorso alternativo e protetto per l’attraversamento del Viale a piedi e/o in bicicletta. Il bacino ritornerebbe ad essere un laghetto posto a servizio del parco delle Basiliche e per accedere a piedi al Museo Diocesano, nonché alla basilica di San Lorenzo.
Curiosità
Il Nome “Viarenna” potrebbe derivare o dalla storpiatura della vicina “via Arena”, luogo in cui in epoca romana era collocato un piccolo anfiteatro, smantellato nel medioevo per recuperarne le pietre; oppure dalla parola milanese “rena” che indicava la sabbia che veniva trasportata sui barconi.

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Fonti:
– http://www.milanoneltempo.it/conca_del_naviglio_via.html
http://www.turismo.milano.it/wps/portal/tur/it/arteecultura/architetturaemonumenti/monumenti/conca_viarenna
– http://www.amicideinavigli.it/