Itinerario di Robecco sul Naviglio e Cassinetta di Lugagnano

L’Itinerario delle Ville di Delizia lungo il Naviglio Grande

Questo itinerario è adatto a chi vuole fare una bella passeggiata lungo l’alzaia del Naviglio Grande, circondati dalle bellissime ville costruite fra il XV e XVIII secolo. Una delle particolarità di queste sfarzose ville è senza dubbio la presenza di un ingresso direttamente sul Naviglio; infatti, era usanza dei nobili milanesi giungere in queste località di campagna in barca, attraccando comodamente ai piedi della Villa.

  • Modalità di percorrenza consigliata: a piedi.
  • Chilometri A/R: 6 circa
  • Fondo stradale prevalente: pista ciclopedonale asfaltata.
  • Luoghi di interesse: Borgo di Robecco, Palazzo Archinto, Villa Gaia Gandini, Villa Gromo di Ternengo, Villa Beolco Negri, Villa Visconti, borgo di Cassinetta.
  • Attività: Visita a Palazzo Archinto e villa Gaia (su prenotazione)

L’itinerario

Partendo dal Comune di Robecco sul Naviglio, percorrete l’alzaia in direzione sud, verso il vicino Comune di Cassinetta di Lugagnano. Subito dopo pochi metri, vi imbatterete nelle prime ville di delizia presenti sul territorio, ovvero: Villa Sironi Marelli, Villa Dugnani e Villa . Una particolarità di Villa Sironi Marelli è sicuramente la creazione di scuderie in stile arabo-moresco, che legava la passione del proprietario per i cavalli arabi con l’affermazione in architettura dell’eclettismo. Mentre, passando alla villa successiva, sono da evidenziare i saloni interni di Villa Dugnani presentano ancora l’aspetto cinquecentesco, con soffitti a cassettoni e grande camino in pietra di Molera.

Fate una piccola pausa raggiungendo la sponda opposta a voi tramite il bellissimo “ponte degli scalini“, e visitate il maestoso Palazzo Archinto: oggi sede della biblioteca Comunale, detto anche “Il Castello” per la presenza delle due torri ed il coronamento merlato. La sua costruzione iniziò nei ‘700, ma non fu mai completata (Avviso per i più facoltosi: l’ultimo piano del palazzo è in vendita. P.s. non esiste un ascensore per raggiungerlo tuttavia).

Affianco al Palazzo si estende la prima villa di delizia: Villa Gaia Gandini, edificata nella seconda metà del ‘400 e molto nota nella nobiltà milanese per via delle numerose feste che si organizzavano al suo interno. Affianco a Villa Gaia è presente Villa Gromo di Ternengo, un’antica dimora del ‘600, ancora di proprietà degli eredi della nobile famiglia dei Casati.

Palazzo Archinto e Villa Gaia Gandini sullo sfondo

Ritornando sull’alzaia invece, incontrerete numerose ville lungo la strada verso Cassinetta, la più importante e antica è sicuramente ViIla Bassana, che si presenta con un bellissimo muro in mattoni.

Cassinetta di Lugagnano

Proseguite ora la vostra passeggiata, circondati da campi coltivati e villette più moderne rispetto alle precedenti e, dopo circa 2 km, giungerete nel Comune di Cassinetta di Lugagnano, anch’esso interessato dalla presenza di numerose ville private e cascine antiche, tra queste le più importanti sono: Villa Visconti Maineri, Villa Cattaneo Krentzlin e Villa Castiglioni Bossi.

In ordine di successione incontrerete prima Villa Castiglioni Bossi, edificata nella seconda metà del XVIII secolo su progetto del suo stesso proprietario, l’architetto Carlo Federico Castiglioni. Subito dopo è presente Villa Cattaneo Krentzlin, situata in una posizione strategica, in quanto posta all’incrocio dell’ex via commerciale per Corbetta e l’alzaia del Naviglio.

Infine giungerete alla più grande e maestosa villa: Villa Visconti Maineri. La villa è colorata del giallo della Milano settecentesca e neoclassica, tuttavia l’origine è probabilmente precedente.  L’edificio ha una pianta ad H, su tre piani ed è frutto di una serie di modifiche che hanno interessato la costruzione nel corso dei secoli; particolare è il doppio giardino disposto su due piani: il primo, all’italiana, termina con una nicchia centrale, davanti alla quale pare si svolgessero recite teatrali, il secondo, all’inglese, con un grande prato centrale con alberi e frutteti.

Vi sono inoltre una cappella con due ambienti, una per il pubblico con ingresso dalla strada ,ed una, separata da un piccolo vano nel quale, attraverso due grate, i signori potevano assistere alle funzioni religiose, mentre nel lato sud-ovest si trovano i fabbricati civili e rustici.

Villa Visconti Maineri

Adesso attraversate l’antico ponte di pietra del borgo, reso celebre anche dal film di Ermanno Olmi “L’ albero degli zoccoli” e giungerete all’interno del Comune.

Subito sulla sinistra noterete il busto di San Carlo Borromeo, a cui si deve una curiosa storia: la costruzione della statua fu ispirata dalla tradizione secondo la quale il 2 di novembre del 1584 San Carlo Borromeo, tornando dal suo viaggio ad Arona, sarebbe transitato sul Naviglio Grande con una chiatta fortemente ammalato e diretto verso Milano, ove morirà il giorno seguente.

Il Santo infatti, ormai moribondo, aveva il desiderio di spirare l’ultimo respiro nel suo capezzale a Milano, tuttavia, giunto a Cassinetta, le speranze di arrivare ancora vivo a Milano erano davvero poche… La “leggenda” infatti narra che il malato San Carlo ed i suoi compagni, si fermarono all’Antica Osteria del Ponte posta proprio affianco al ponte di Cassinetta, dove si si riposarono e rifocillarono. Al santo inoltre fu dato dal locandiere un “magico” intruglio di erbe e sali che consentì all’anziano Carlo Borromeo di giungere in vita fino a Milano e riposare in pace nella sua stanza a Milano.

Di fronte alla statua di San Carlo Borromeo si innalza la Casa di Beolco Negri, l’attuale palazzo comunale. Dell’antica casa da nobile non è rimasto molto perché quando nel 1921 lo stabile fu venduto dai proprietari a Don Ravazzi, parroco di Cassinetta, questi la trasformò parte in Asilo infantile ed affittò il rimanente come laboratorio.

Oltre alle sue Ville, Cassinetta di Lugagnano è nota anche proprio per il “Molino della Pazza Biraga”: il quattrocentesco mulino sorge su quello che era probabilmente la prima porzione di terra sulla destra del Naviglio ad essere edificata.

Su questo territorio, detto di Cassina Biraga, Maffiolo Birago costruì una roggia, facendola derivare dal Naviglio, per il funzionamento di un mulino. La costruzione ha ancora una struttura molto solida con poche aperture; considerato il più vecchio tra i mulini funzionanti della cerchia dei navigli, conserva intatta sia la macina di pietra che tutti gli strumenti annessi, compresi gli ingranaggi in legno che collegano le pale esterne alle pulegge di trasmissione.

Vi è venuta un po’ di fame per caso?!

In questo caso potreste fermarvi all’Antica Osteria del Ponte che in passato, sotto la guida dello Chef Ezio Santin e della moglie Renata, è stata meta di tutti i più grandi intenditori della cucina internazionale.
Oggi il ristorante rivive una seconda vita, guidato dello Chef Maurizio Gerola e dalla moglie Laura. Al suo interno tre piccole sale, affacciate sul Naviglio, e un grazioso dehors con una piccola fontana, hanno mantenuto l’eleganza e lo charme che sempre ha contraddistinto questo ristorante.

Fonti:

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