Itinerario dalla Certosa di Pavia a Pavia lungo il Naviglio Pavese
Questo itinerario è adatto ad esser percorso in bicicletta, partendo dalla magnifica Certosa di Pavia fino alla città di Pavia, lungo l’alzaia del Naviglio Pavese, oltrepassando antichi manufatti idraulici (le conche) e campi agricoli.
- Modalità di percorrenza consigliata: in bicicletta.
- Chilometri A/R: 20 circa
- Fondo stradale prevalente: pista ciclopedonale asfaltata affiancata da corsia carrabile.
- Luoghi di interesse: Certosa di Pavia e conca di Certosa di Pavia, conca del Cassinino, conca di Porta Cairoli, Scala di Conche, e Pavia.
- Attività: Visita alla Certosa di Pavia e Museo della Certosa (gratuito), visita al Castello visconteo di Pavia ed al centro storico cittadino.
L’Itinerario
Partendo dalla magnifica Certosa di Pavia che ti consiglio di visitare (tra l’altro gratuitamente) prima di iniziare a pedalare, ci dirigiamo lungo il viale alberato fino ad arrivare al Naviglio Pavese. Qui ti imbatterai nella Conca di Torre del Mangano, la settima conca del Naviglio Pavese.

Adiacente la conca si trovano l’ex edificio del guardiano idraulico, oggi purtroppo in stato di forte abbandono, e l’azienda de “I Molini di Certosa”, nata nel 1889 dall’unione di 4 molini pre esistenti, che, così come le FIlature de Schappe a Rozzano e le Cartiere Binda a Milano, sfruttava il salto d’acqua della conca per produrre energia idroelettrica.
La conca del Cassinino
Procediamo quindi verso sud, in direzione di Pavia , superando i vari piccoli paesi e Comuni pavesi, come Borgarello, Cantone 3 miglia e Cassinino, in cui è posta l’ottava conca del Naviglio.

La conca, realizzata nel 1815, si trova all’interno di un’area che in passato era parte della riserva di caccia privata della Signoria dei Visconti, denominata Parco Vecchio; mentre il Parco Nuovo, realizzato in seguito ampliando le mura del vecchio, arrivava fino alla Certosa di Pavia.
Superata la conca continuiamo a pedalare per altri 3 km, passiamo sotto al ponte della ferrovia e finalmente raggiungiamo la città di Pavia (stando sempre attento alle macchine che passano affianco la pista ciclo-pedonale).
L’entrata a Pavia
Procedendo verso sud, appena dopo il ponte della ferrovia, noterai sulla sinistra lo stadio di calcio del F.C. Pavia, e dopo circa 1 km arriverai al primo ponte a raso del Comune di Pavia: quello di via Ghisoni.
Seguendo l’andamento del Naviglio, si arriverà così nel centro di Pavia. Sulla destra, al di là del canale, vedrai il Borgo Calvenzano, costruito nella prima metà dell’Ottocento e costituito da una lunga e continua schiera di edifici a corte, paralleli all’alzaia.
Un tempo il Borgo ospitava grossi magazzini porticati, cantieri, officine, casere, botteghe artigiane e stallazzi: si trattava di un edificio funzionale alla navigazione del naviglio.

Dietro al Borgo, poco visibile dal Naviglio, è situato il Castello Visconteo di Pavia, costruito per volontà di Galeazzo II Visconti tra il 1360 e il 1365.
L’ingresso al cortile, al porticato e al loggiato è gratuito, mentre le sale ospitano invece le collezioni museali e vi si accede con il biglietto dei Musei Civici.
Per conoscere giorni e orari di apertura ti consiglio di consultare il sito del Castello
Conca di Porta Cairoli e Scala d’acqua
Alla fine del Borgo, ti imbatterai prima nella conca di Porta Cairoli, situata lungo la via Torquato Tasso e successivamente nella magnifica Scala d’acqua di Pavia, definita anche “Castello di conche”: un’opera di ingegneria idraulica unica nel suo genere.

L’epiteto “Scala d’acqua” fu conferito a questa maestosa costruzione in quanto, queste ultime conche, ovvero le due accollate della biconca della Botanica e e della biconca di Porta Garibaldi e quella finale detta conca del Confluente, formano quasi una gigantesca gradinata in marmo nero di Varenna.
Il complesso monumentale realizzato a Pavia, detto anche “Castello di conche”, costituiva per quell’epoca la più importante opera di ingegneria idraulica d’Europa.

La prima biconca, detta della Botanica sarà quella di viale Savoldi, mentre la seconda, detta di Porta Garibaldi si troverà 500 metri più avanti, in viale Partigiani.
Procediamo per altri 600 metri fino all’ultima conca del Naviglio Pavese: la conca del Confluente
La conca e la Darsena del Confluente
Si tratta di una conca di grandi dimensioni, che aveva lo scopo di collegare il naviglio al Ticino e quindi al Po.
Superata la conca ci attenderà la Darsena del Confluente: un porticciolo di grandi dimensioni, che poteva contenere anche 60 barche di grandi dimensioni: qui avveniva il trasbordo delle merci dalle barche fluviali che navigavano sul Ticino a quelle più piccole per navigare il Naviglio Pavese.

L’itinerario si conclude qui. Se hai fame lungo Viale Venezia (strada senza uscita) si trovano diversi ristorantini, altrimenti torna indietro fino all’imbocco con la via Camillo Campari ed entra in città per visitarne il centro.

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