Itinerario da Abbiategrasso a Morimondo lungo il Naviglio di Bereguardo
L’itinerario dal Comune di Abbiategrasso all’Abbazia di Morimondo, lungo la pista ciclopedonale del Naviglio di Bereguardo è ideale per essere percorso in bicicletta, immersi nel vasto Parco del Ticino. Al termine del percorso una bella visita all’Abbazia.
- Modalità di percorrenza consigliata: in bicicletta.
- Chilometri A/R: 14 circa
- Fondo stradale prevalente: pista ciclopedonale asfaltata.
- Luoghi di interesse: Palazzo Cittadini Stampa, incile del Canale, Chiuse del Naviglio di Bereguardo, Abbazia e borgo di Morimondo.
- Attività: Visita al Palazzo Cittadini Stampa (chiedere al Comune prima) e visita guidata all’Abbazia di Morimondo.

L’itinerario
Il punto di partenza è il Palazzo Cittadini Stampa, situato lungo l’alzaia del Naviglio Grande nella località Castelletto di Abbiategrasso, proprio affianco dell’incile del Naviglio di Bereguardo.
Davanti al palazzo, fino agli anni Cinquanta, vi era un piccolo porto cittadino, un tempo animato da barconi, mercanti e lavoratori: non è un caso che qui sorsero anche due storiche osterie, quella di Sant’Antonio e quella dell’Angelo.
Questo porticciolo fu inoltre utilizzato dal regista Ermanno Olmi nel film “L’albero degli Zoccoli”, che lo utilizzò ricreando l’ambientazione del tempo e facendolo sembrare il porto di Milano. Infatti, qui i protagonisti sbarcheranno dalla barca corriera (presa precedentemente a Castelletto di Cuggiono).

Il Palazzo Cittadini Stampa e l’incile del Naviglio di Bereguardo
L’elegante palazzo fu costruito per volontà della ricca famiglia Cittadini, nel XV secolo, ed acquistato nel 1835 da Giuliano Baronio (marito di una discendente della famiglia Visconti), per passare poi in eredità alla figlia Laura che sposò il patriota Gaspare Stampa, che vi restò fino alla sua morte nel 1874. Successivamente il Palazzo venne acquisito dall’Amministrazione Comunale.
Il Palazzo è situato nella frazione di Castelletto Mendosio, detta anche Castelletto di Abbiategrasso, il cui borgo è stato anche immortalato nel film L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi, il cui porticciolo era stato utilizzato per simulare la Darsena di Milano a fine Ottocento.

Imbocchiamo quindi l’alzaia del Naviglio di Bereguardo e procediamo lungo di questa verso sud, in direzione della prima conca del canale, distante circa 1 km.
La Conca del Dazio ed il Parco del Ticino
La Conca del Dazio è la prima conca del Naviglio di Bereguardo, il cui nome indica che qui le imbarcazioni, che trasportavano molte materie prime tra cui vini e formaggi dell’Oltrepò, dovevano pagare una tassa per procedere la navigazione fino a Milano, tramite il Naviglio Grande.
Superata la conca si entra nel vivo del Parco del Ticino: un’area naturale protetta istituita il 9 gennaio 1974, e classificato come il più antico parco regionale d’Italia, nonché il più antico parco fluviale d’Europa.
Lungo la ciclabile in questo tratto si possono notare molti i salici piangenti che si “gettano” nelle acque del Naviglio: un’immagine veramente suggestiva!

Conca dei Bardani e Conca di Bugo
Continuando a pedalare per circa 2 km incontreremo 2 conche: la prima detta dei Bardani e la seconda chiamata conca di Bugo, posta nel Comune di Ozzero.
Vicino quest’ultima conca è presente la Cascina Cantalupa, un complesso agricolo costruito probabilmente alla fine del XV secolo

Morimondo
Dopo un altro chilometro, incontreremo la conca di Morimondo, la quarta conca del canale, indicante che siamo entranti nel Comune di Morimondo. Da qui, dopo qualche centinaio di metri, prendete la strada “Cascina Angela” e continuate su questa per circa 1 km, fino ad arrivare nel borgo del Comune di Morimondo.

L’Abbazia di Morimondo
L’abbazia cistercense di Morimondo deriva dalla francese di Morimond, da cui prende nome anche il borgo. Morimond, a sua volta è “figlia” di Cîteaux (Cistercium), ultima delle quattro abbazie-madri da cui partirono i monaci per fondare altre abbazie in tutta Europa. Il suo nome deriva dal latino moritur mundus, cioè “morire alle cose del mondo”.
All’interno della chiesa si può ammirare il coro ligneo situato dietro l’altare maggiore; il crocifisso ligneo di scuola toscana della metà del XV secolo; l’affresco, strappato al chiostro, della Madonna col Bambino e san Giovannino tra i santi Benedetto e Bernardo, della scuola di Bernardino Luini (1515).
Si possono inoltre visitare tutti gli ambienti: lo scriptorium, dove i monaci amanuensi tra il 1170 e il 1210 circa, realizzarono una novantina di volumi miniati (sul muro è rimasta l’ingenua rappresentazione geografica del mondo com’era immaginato nel Duecento); la Sala del Capitolo, dove veniva eletto l’abate e si esercitava il governo del monastero, sopra la quale è ancora esistente il dormitorio dei monaci; il locutorium, dove l’abate assegnava gli incarichi; il refettorio, risistemato nel Settecento.

A ridosso dell’abbazia sorgono solamente poche case di cotto rosso, in corrispondenza delle fattorie e delle grange (i centri agricoli del monastero) create dalle bonifiche dei cistercensi. Attorno al borgo ci si può perdere nel verde degli orti, dei prati e dei boschi.
Una volta visitata l’Abbazia ed il piccolo borgo si può tornare indietro fino ad Abbiategrasso e visitare il centro storico cittadino, con il suo Castello Visconteo, costruito verso la fine del XIII secolo, l’ex Convento dell’Annunciata, realizzato per volere di Galeazzo Maria Sforza alle fine del XV secolo, la Chiesa di Santa Maria Vecchia (costruita intorno all’anno Mille) e molto altro ancora.
Fonti:
- I Borghi più belli d’Italia: https://borghipiubelliditalia.it/borgo/morimondo/#1480496820077-2b27c1ff-e93b
- Visitare Abbiategrasso: https://visitareabbiategrasso.it/cosa-vedere-e-visitare-abbiategrasso/palazzo-stampa-cittadini.php
- Abbazia di Morimondo: https://www.abbaziamorimondo.it/

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