Aumentano le “Piazze Aperte” nel Comune di Milano, ma della riapertura dei Navigli non c’è traccia
Questa mattina sono stato all’incontro “PIAZZE APERTE: Un programma per lo spazio pubblico di Milano“, dove diversi membri del Comune, tra cui Sindaco, Assessori e addetti ai lavori, hanno illustrato il programma di “Piazze Aperte”, evidenziando quanto è stato fatto finora ed i prossimi passi da intraprendere.
E’ stato un incontro molto interessante, incentrato sull’utilizzo dell’urbanistica tattica per “riportare lo spazio pubblico al centro del quartiere e della vita degli abitanti, per restituire gli spazi ai cittadini” e limitare lo spazio destinato alle auto (in movimento o in sosta).
Ad ogni intervento, però, pensavo a come la riapertura dei Navigli vada proprio verso questa direzione, ovvero la creazione di spazi pubblici, verdi e azzurri, per i cittadini, sicuri, a contatto con la natura e a misura di pedone (dal bambino all’anziano)…
E allora perchè il progetto di Riapertura dei Navigli, in riferimento anche al Piano di Governo del Territorio Milano 2030 e al Piano della Mobilità Sostenibile non è stato più preso in considerazione?
Proviamo a leggere gli obiettivi del programma e porre a fianco al progetto/idea “Piazze Aperte” quello della Riapertura.

Piazze Aperte è un progetto promosso dal Comune di Milano, sviluppato da AMAT – Agenzia Mobilità Ambiente Territorio in collaborazione con Bloomberg Associates e Global Designing Cities Initiative.
Il progetto mira a valorizzare lo spazio pubblico come luogo di aggregazione al centro dei quartieri e promuove forme sostenibili di mobilità a beneficio dell’ambiente e della qualità della vita in città.
L’evento di Giovedì 26 Maggio a BASE Milano, alla presenza del Sindaco e degli Assessori del Comune di Milano, insieme a Janette Sadik-Kahn, Transportation Principal di Bloomberg Associates, sarà l’occasione di riflettere sui risultati ottenuti e sulle opportunità di sviluppo per il programma nei prossimi anni.
Piazze aperte: gli obiettivi del programma
- Ripensare le strade e le piazze dei quartieri come luoghi di interazione sociale, vitalità e ritrovo, restituendo lo spazio urbano alla vita pubblica.
- Incrementare la sicurezza dei cittadini, pedoni, ciclisti attraverso interventi di pedonalizzazione e di moderazione del traffico, con particolare attenzione ai bambini, agli anziani ed alle persone diversamente abili.
- Riconvertire gli spazi pubblici esistenti grazie a interventi di arredo e decorazione urbana a basso costo e alta partecipazione, prima di intervenire con sistemazioni strutturali.
- Favorire la collaborazione fattiva tra cittadinanza e Pubblica Amministrazione, promuovendo la libera iniziativa dei cittadini attraverso l’amministrazione condivisa dei beni comuni.

Gli interventi
Come ha sottolineato anche Demetrio Scopelliti, Direttore Urbanistica, Territorio e Spazio Pubblico, Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio (AMAT), Piazze Aperte punta soprattutto ad aumentare gli spazi davanti alle scuole, per renderli più sicuri e “belli” (più socialità e convivialità”).
Il programma mira inoltre a connettere i vari luoghi e servizi pubblici cittadini, creando entro il 2030 una città fatta di tanti piccoli quartieri (questo anche in un’ottica della “città dei 15 minuti”), aumentando così il senso di appartenenza dei cittadini e creare città “a misura di bambino”.
“Le strade sono spazio pubblico. Lo spazio pubblico è per le persone. Le persone costruiscono comunità. Le comunità portano il cambiamento”
Demetrio Scopelliti
Al suo intervento è seguito quello di Janette Sadik-Kahn, Transportation Principal di Bloomberg Associates, che ha citato l’esempio di Times Square (New York) resa da poco pedonale.
Janette ha ribadito che uno degli obiettivi da perseguire è quello di “eliminare le auto dal centro città”.
Anche il Sindaco Sala ha detto che la trasformazione ambientale deve seguire quella sociale, adattandosi quindi anche ai bisogni dei cittadini.
Ha rimarcato inoltre il fatto che, anche secondo lui, bisogna ripartire dalle scuole, il luogo in cui risiedono le nuove generazioni.
Inoltre, senza giri di parole, ha affermato che “Milano per imparare deve guardare all’estero”, ricordando i suoi precedenti viaggi a New York e in Oriente, dove ha raccontato che all’estero vedono Milano come una città leader (come sottolineato anche da Janette).
Panel “Le strade come spazio pubblico”
Michela Palestra, Vice Sindaca Città Metropolitana ha dichiarato che “la bicicletta è protagonista di questo cambiamento”, diventata il principale mezzo ecosostenibile per andare al lavoro.
L’architetto Diego Terna ha spiegato come oggi il 75% della carreggiata è autoveicolare, mentre solo il 25% è spazio pedonale, per questo motivo è necessario “riequilibrare le strade”
Monica Vercesi, di Genitori Anti-Smog, vorrebbe infatti “rendere camminabili i quartieri”, puntando sull’efficienza e la sicurezza, in quanto “un quartiere dove ci si può muovere a piedi è un quartiere che dona benefici psico-fisici”.
Federico del Prete di Legambiente afferma che dobbiamo “investire sul ritorno della pedonalità e ciclabilità”.
Infine, l’Assessora Elena Grandi ha ribadito l’esigenza di creare città sempre più per le persone, creando ambienti migliori da lasciare alle nuove generazioni, lanciando in chiusura la sua idea: “dobbiamo pedonalizzare tutto in tre anni, perchè poi non c’è più tempo, il 2030 è troppo in là”.

Spazio pubblico e Riapertura dei Navigli
Ripensiamo quindi a quanto emerso dagli interventi che ho riportato e pensiamo alla Riapertura dei Navigli.
Premessa: come ho detto più volte, facciamo lo sforzo di non vedere la riapertura dei Navigli solo come un’opera di ingegneria idraulica e quindi di Navigazione, ma pensiamola anche in ottica urbanistica e paesaggistica; un’opera capace di ridisegnare gli spazi di un’intera città.
La Riapertura dei navigli andrebbe proprio verso questa tendenza di riappropriazione dello spazio pubblico, tipico del programma Piazze Aperte.
Infatti, al di là della mera navigazione e dei vari benefici che questa può portare in ottica turismo e lavoro, la riapertura consentirebbe di creare spazi verdi e azzurri urbani, con conseguente spazio pubblico – sicuro – destinato ai pedoni (dai bambini agli anziani) e alle biciclette, monopattini, skateboard…
Quindi, riprendiamo quanto è stato detto oggi e colleghiamolo alla riapertura, evidenziandone i benefici:
- diminuzione dello spazio destinato alle auto (in sosta e in movimento), miglioramento della qualità dell’aria e abbattimento isola di calore;
- aumento aree verdi, biodiversità urbana e luoghi di “frescura cittadina” in cui rilassarsi, a discapito del contesto caotico e inquinato in cui ci troviamo oggi
- aumento spazi sicuri destinati ai pedoni e ai ciclisti, con ciclabili VERE (non pitturate sulla carreggiata), delimitate e non miste (ciclo-pedonali) in quanto pericolose, con conseguente collegamento ciclabile ai vari parchi cittadini e reti ciclabili.
- creazione di una grande ZTL, che limita l’accesso alle auto nel centro città
Inoltre, gli spazi verdi e azzurri, a differenza delle piazze in cemento verniciate e con fioriere, possono portare anche diversi benefici sulla nostra salute, mentale e fisica, come ho raccontato in questo articolo.
Infine, “Guardando all’estero” come suggerisce il Sindaco, possiamo notare che Madrid e Utrecht per esempio hanno riaperto canali interrati in passato, a discapito di superstrade cittadine, ottenendo anche ottimi consensi da parte dei cittadini.
E allora perchè il progetto Riaprire i Navigli è “sparito”?!


Urbanistica Tattica VS Interventi irreversibili
Riprendo la definizione di Urbanistica Tattica “un modo innovativo di fare urbanistica, basato su interventi realizzati a breve termine e a basso costo, volto alla creazione di nuovi spazi pubblici“
Proseguo con quanto scritto da AMAT “Il carattere temporaneo consente di testare le soluzioni in maniera reversibile prima di investire tempo e risorse in una sistemazione strutturale definitiva. Soluzioni ad interim, leggere, veloci ed economiche possono anticipare benefici immediati, testare soluzioni sperimentali, aiutare a prendere le scelte più corrette e supportare il processo decisionale verso una soluzione permanente”.
Riapertura dei Navigli: le cause della “dimenticanza”
Appurato ormai che i soldi per la riapertura ci sarebbero, sia da finanziamento europeo che dal settore privato, l’unica ipotesi che mi viene in mente è che si manchi di coraggio da parte dell’Amministrazione Comunale e si preferisca investire poche risorse in questi interventi e vedere come va, così da testare le reazioni dei cittadini in merito alla pedonalizzazione degli spazi e, nel caso, tornare indietro qualora questi interventi si rivelino buchi nell’acqua.
Tuttavia, come ha detto oggi il Sindaco Sala “non c’è una strategia giusta, ma ci devono essere strategie coerenti”.
Credo quindi che la riapertura dei Navigli sia un progetto coerente con gli obiettivi di progetto attuali e che guardi proprio nella direzione europea di ripensare le città a misura di cittadino e diminuire gli impatti ambientali delle città, favorendo la creazione di aree verdi.
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3 risposte a “Comune di Milano: “Piazze Aperte” e…Navigli chiusi”