Lo smantellamento dei “Barconi” sul Naviglio Pavese

È in corso l’operazione di smantellamento degli esercizi galleggianti presenti lungo il primo tratto del Naviglio Pavese in via Ascanio Sforza. L’intervento arriva dopo che il Tar, nel luglio scorso, ha rigettato l’ultimo ricorso presentato dai proprietari dei barconi abusivi, per occupazione non autorizzata di spazio del Demanio. Il Comune di Milano ha sempre ritenuto i ristoranti galleggianti incompatibili con i vincoli ambientali cui sono soggetti i Navigli.
Le operazioni dureranno fino a venerdì 5 gennaio. I barconi non saranno completamente smantellati. Al momento viene tolta la parte superiore per permettere di sollevarli dal Naviglio Pavese e poi portarli con trasporto eccezionale in un deposito. Leggi tutto

La Noria sul Martesana a Groppello d’Adda

Presso il centro del paese, sulla sponda destra del Naviglio Martesana, si trova un’imponente ruota idraulica (popolarmente chiamata “El rudun”) che si dice sia stata progettata da Leonardo Da Vinci in persona.

Malgrado le apparenze la ruota non è un mulino, ma una Noria. Il nome è spagnolo e significa  “ruota”, ma a sua volta deriva dall’arabo ناعورة‎, nā‘ūra, che significa invece vociare, zampillare.

La sua funzione infatti non è mai stata quella di macinare cereali o muovere macchinari, bensì quella di sollevare l’acqua del naviglio per poterla convogliare in un sistema di irrigazione e trasferire parte delle acque al Palazzo Arcivescovile, edificato da Carlo Borromeo su una precedente costruzione del 1018. Leggi tutto

Come funzionano le conche?

Tutti i vari canali che costituiscono la rete dei navigli hanno diverse altezze, per superare quindi questi dislivelli e consentire la navigazione sono state create le conche.

Navigazione all’interno della conca di Rozzano

Le conche o chiuse sono come una sorta di ascensore per le barche, che permettono a quest’ultime di salire o scendere il “gradino” che si è creato a causa del salto d’acqua.

Vediamo come funzionano:

1) La barca che giunge in prossimità del salto d’acqua entra nella vasca di riempimento della conca, limitata da due robuste porte vinciane, originariamente in legno.

2) Attraverso due apertura viene poi fatta entrare l’acqua, per far arrivare la barca allo stesso livello del corso superiore del canale

3) A questo punto la posta anteriore si apre, permettendo alla barca di proseguire la navigazione

Quando l’imbarcazione deve scendere si compie l’operazione inversa, aumentando il livello dell’acqua nella conca prima che la barca sia entrata, per poi abbassarlo e consentire alla barca la discesa.

Villa Gaia Grandini

Villa Gaia Gandini, così denominata nella seconda metà del Quattrocento per il carattere delle feste che vi si svolgevano, è uno dei più antichi edifici lungo i Navigli milanesi ed è tra i primi edifici con carattere di villa in Lombardia e tra i più ricchi di ricordi storici. La villa è situata a Robecco sul Naviglio, un comune in provincia di Milano, conosciuto soprattutto per la presenza di numerose residenze estive di importanti famiglie Milanesi.

Utilizzate come luoghi di svago, in queste residenze ospitavano feste e balli e proprio per questa particolarità vengono chiamate ancora oggi “Ville di delizia”.

Il complesso di villa Gaia venne realizzato a partire dal Quattrocento su quello che rimaneva di un antico fortilizio medievale che affiancava il corso del Naviglio Grande. Il curioso nome di “Villa Gaia” le pervenne già dalla fine del Quattrocento in quanto luogo di divertimenti di Ludovico il Moro che la sfruttò come residenza di caccia, epoca della quale si possono ancora ammirare alcune finestre archiacute ritrovate sotto i rivestimenti successivi.

L’origine della proprietà è però da ascrivere alla metà del Quattrocento quando il conte Vitaliano I Borromeo acquistò dalla ducale camera di Milano una pezza di vigna posta in Robecco, dell’ampiezza di 70 pertiche circa, sequestrata a suo tempo dal governo milanese al nobile Sperone Pietrasanta. Qui egli iniziò a costruire una residenza di campagna per sé e per la sua famiglia. La proprietà passò quindi al figlio Filippo Borromeo, sposato con Francesca Visconti e quindi ai discendenti della coppia. Fu durante quello stesso periodo (ottobre 1481 precisamente) che la duchessa Bona di Savoia, vedova del duca Galeazzo Maria Sforza, che era stata estromessa dal governo di Milano dal cognato Ludovico il Moro venendo segregata al castello di Abbiategrasso, giunse in visita alla villa che doveva ormai apparire completa, sostandovi per alcuni giorni con la sua corte. Giovanni Borromeo, col fratello Vitaliano, sposati ma senza eredi, lasciarono erede del grande possedimento robecchese il nipote Ludovico Visconti con testamento del 1493, con inoltre l’obbligo però di assumere anche il cognome di Borromeo e dando così origine al ramo dei Visconti-Borromeo.

Pirro I Visconti Borromeo ebbe due figlie, Bianca e Cornelia, ed alla prima passò la proprietà di villa Gaia a Robecco, trasmettendola così alla famiglia del marito, il conte Gaspare Biglia. Il nipote omonimo di questi, sposò Maria Visconti ed ebbe per figlia Anna Teresa Biglia che fu consorte del conte Eugenio Confalonieri. Lo stesso Eugenio Confalonieri morì nella villa di Robecco il 29 novembre 1771, dove era solito dimorare. La villa passò quindi al figlio di questi, Tiberio, e quindi al nipote Federico, noto cospiratore, che la utilizzò sovente come residenza estiva. La famiglia Confalonieri rimase proprietaria della villa sino al 1876 quando questa venne venduta al nobile Antonio Gabrini il quale successivamente la lasciò al nipote, l’ingegnere Giulio Decio. Attualmente la proprietà è in capo alla famiglia Gandini.

Gli interni sono caratterizzati dagli ampi saloni con soffitti settecenteschi a passasotto, decorazioni a grisaglia dell’Appiani e meravigliosi camini, che efficacemente testimoniano la successione delle epoche e dei relativi stili predominanti.
Distintivi, all’esterno, risultano essere il portico a chiostro su tre lati con pareti affrescate, l’ampia terrazza in stile sul Naviglio e l’imbarcadero – originario attracco, ancora funzionante, del battello padronale – e il parco con due viali alberati ornati da antiche statue.

 

 

Fonti:
– https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Gaia
– https://www.residenzedepoca.it/matrimoni/s/location/villa_gaia_gandini/
– http://www.villagaiagandini.it/cenniStorici.html

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